GUIDA ALLA DEGUSTAZIONE

Nel mare magnum del vino italiano non tutti i vini si comportano allo stesso modo.
Utilizziamo il verbo “comportarsi” perché a Tenuta Montauto siamo persuasi del fatto che il vino abbia un suo andamento comportamentale e, in virtù di questa sua peculiarità, sia assimilabile agli esseri umani o, tuttalpiù, agli animali con cui condivide quella che, in biologia, viene chiamata etologia quale insieme di
costumi e di abitudini.

Il nostro vino si comporta proprio come un essere vivente: ha delle fasi di apertura ed espressività e altre più silenti, di chiusura; risente dei passaggi stagionali, del meteo, adora l’ossigeno.

Come tutto ciò che esiste in natura il vino di Tenuta Montauto ha una fase di peculiare timidezza, di reticenza olfattiva, nei mesi invernali, soprattutto in gennaio e febbraio.
Come le piante, gli alberi e i fiori, poi, torna ad aprirsi coi primi caldi e, con l’arrivo di maggio, diventa civettuolo, per definirsi in giugno e in luglio, quando raggiunge la sua fase di massima espressività.

Tuttavia, i nostri sono vini fatti per invecchiare. Lo dimostra, tra le altre cose, il rapporto privilegiato che essi hanno con l’ossigeno.

A seguito di un gran numero di prove empiriche, sviluppate internamente all’azienda, abbiamo scoperto per esempio che il nostro vino adora l’ossigeno.
A distanza di molti giorni dall’apertura, infatti, non si riscontrano ne’ ossidazioni ne’ cali organolettici, anzi semmai avviene proprio il contrario.

Ce lo insegnano soprattutto i nostri Sauvignon Blanc Gessaia ed Enos, potenti nettari di territorio i quali a distanza di alcuni giorni dall’apertura e assaggiati a distanza di tempo han messo in evidenza grandi cambiamenti, e sempre migliorativi, dimostrando incredibili evoluzioni aromatiche.

Questo è importante, e peculiare, perché la maggior parte dei vini in commercio,invece, non solo non ha questa dinamicità ma a contatto con l’ossigeno, a distanza di tempo, tende a peggiorare.

Le nostre uve, invece, raccolte e selezionate a mano, coltivate secondo natura e vinificate con l’unico criterio, severissimo, della salubrità dei mosti, restituiscono un vino vivo in grado di farsi più complesso nel tempo e col quale brindare anche molto tempo dopo averlo stappato.

Prosit – provobis! – da Tenuta Montauto!